Roma, 100 e una curiosità sulla Capitale

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Roma, ha molti posti sconosciuti, ma straordinari da visitare, luoghi che talvolta anche i romani non conoscono, pur trattandosi di luoghi dove magari passano ogni giorno.
Vogliamo guardare con occhi nuovi quei luoghi e scoprili come fantastici, diversi dalle solite attrazioni turistiche della Capitale…

Roma, 100 e una curiosità sulla Capitale: La fontana “Zuppiera” di Corso Vittorio Emanuele

A Roma c’è una fontana con il coperchio, voluta da un papa per preservare un monumento dall’incuria cittadina.
Originariamente la fontana era posizionata a Campo de’ Fiori, e nei giorni del mercato, i commercianti erano soliti lavarci dentro frutta, verdura, pesce eccetera.
Gregorio XV considerò il fatto tanto oltraggioso da decidere di dotarla del curioso coperchio!
I romani come reazione all’affronto decisero di chiamare la fontana “Zuppiera“. La fontana alla fine è stata rimossa e collocata nel luogo dove si trova oggi, in corso Vittorio Emanuele.
La fontana con la palla di cannone
A Trinità dei Monti c’è una fontana, al cui centro figura una vera palla di cannone.
Ovviamente al fatto, è legata una leggenda: sembra che una mattina, Cristina di Svezia andasse avanti e indietro per Castel Sant’Angelo in preda alla noia, volendo andare a caccia, ma non poteva andare per boschi da sola, serviva un invito. Come fare? Semplice, sparare una palla di cannone in direzione di Villa Medici, svegliare il padrone di casa e andare a caccia.
A testimonianza dell’evento, l’ammaccatura sul portone di bronzo. La palla di cannone fu recuperata e posta al centro della fontana antistante la residenza Medici.

fontana zuppieraRoma, 100 e una curiosità sulla Capitale: La palla di cannone sulla scala di Galleria Colonna

Visitando la bellissima Galleria Colonna, vedrete che sulla breve rampa di scale che scende verso la Sala Grande, c’è una palla di cannone, che è arrivata esattamente nello stesso punto nel 1849, durante il periodo della Repubblica Romana.
È stata sparata dal Gianicolo dall’esercito francese, agli ordini del Generale Oudinot, entrato da Porta San Pancrazio e venuto a soccorrere Papa Pio IX dagli insorti repubblicani, tra i quali Mazzini, Armellini e Saffi, che occuparono per qualche mese il centro storico di Roma.

palla palazzo colonnaRoma, 100 e una curiosità sulla Capitale – Il Cupolone e Via Piccolomini

Via Piccolomini è una strada nei pressi della collina del Gianicolo, la sua particolarità evidente è che è perfettamente allineata con la cupola di San Pietro, e se si è al centro della strada, essa appare al centro del panorama. Un gioco di prospettiva fa sì che anche se siamo distanti dalla cupola, possiamo osservarne molto bene i dettagli, ma percorrendo la strada avvicinandosi alla cupola, si vedrà rimpicciolire per un effetto ottico straordinariamente evidente!

Roma, 100 e una curiosità sulla Capitale –  La prospettiva ingannevole della Galleria Spada

L’illusione ottica sulla prospettiva non è solo quella di via Piccolomini, da vedere è la galleria di palazzo Spada. Nasce dall’idea di Francesco Borromini per accontentare il suo committente Bernardino Spada.
Creare una galleria che desse l’illusione di essere alquanto lunga, mentre in realtà misurava appena otto metri e mezzo. I piani su cui si sviluppa la galleria convergono verso un unico punto di fuga, dando alla stessa la forma di un “cannocchiale”:
il soffitto scende, il pavimento sale, e l’occhio rimane ingannato tanto da credere la galleria in realtà lunga più di 20 metri. Ad acuire l’illusione, al termine del corridoio una statua di Marte che sembra gigante, mentre in realtà è alta appena 80 cm.

Roma, 100 e una curiosità sulla Capitale – La cupola piatta della chiesa di Sant Ignazio

Agli occhi del visitatore la gigantesca cupola di Sant’Ignazio, appare magnifica, ma percorrendo la navata per scorgerla da vicino si nota un appiattimento. Un insolito fenomeno facilmente spiegabile: la cupola prevista per la chiesa non venne mai realizzata per alcuni problemi tecnici.
Andrea Pozzo, per non lasciare l’edificio sacro incompleto, decise di dotarlo ugualmente di una cupola, anche se fittizia, dipingendola con la tecnica del trompe-l’oeil, creando un’illusione ottica che permettesse di percepirla tridimensionale se guardata da un determinato punto di vista segnato sulla pavimentazione.

Roma, 100 e una curiosità sulla Capitale – Il quadro motorizzato di Rubens in Santa Maria in Vallicella

La Chiesa di Santa Maria in Vallicella, ha come pala di altare un quadro motorizzato che custodisce un’icona miracolosa della Vergine che, in un lontano passato, sembra aver sanguinato.
L’icona cominciò a deteriorarsi per gli effetti del tempo e si rese necessario proteggerla in qualche modo. Si decise allora di commissionare a Rubens una pala d’altare che potesse essere studiata come “custodia” della stessa. Rubens creò una sorta di cornice “motorizzabile”, di modo da poter far scendere e salire il suo dipinto per nascondere o mostrare la famosa Vergine.
Oggi è possibile assistere a questo curioso rito dopo la messa del sabato sera.

Roma, 100 e una curiosità sulla Capitale – L’Anamorfosi del convento di Trinità dei Monti

Un prodigio pittorico che si trova al primo piano del Convento di Trinità dei Monti, realizzato da Emmannuel Maignan e Jean-Francois Niceron, due monaci appartenenti all’ordine dei Minimi.
Un capolavoro che se osservato da punti di vista diversi, permette di cogliere, da un lato San Francesco di Paola in preghiera e San Giovanni intento a scrivere l’Apocalisse, e da altri, invece, un suggestivo paesaggio.

Roma, 100 e una curiosità sulla Capitale –  La casina delle civette

All’interno di villa Torlonia su via Nomentana è custodito un edificio del tutto stravagante che prende il nome di Casina delle Civette.
La civetta era l’animale più amato dal Principe Torlonia, per questo soggetto di una delle più belle vetrate dello stesso edificio. Visitarla fa tornare bambini, al periodo in cui ognuno di noi sognava di vivere in una casa incantata…

casina-delle-civette-Roma, 100 e una curiosità sulla Capitale – Il villino delle fate

Nella zona di piazza Buenos Aires, un piccolo quartiere che porta il nome dell’architetto che ne fu l’artefice: Coppedè. Si trovano qui edifici preziosi, intorno alla fontana delle rane. L’edificio più famoso è il villino delle fate, dedicato a tre città: Firenze, Roma e Venezia.
Orologio ad acqua del Pincio
Opera del domenicano Giovan Battista Embriaco e dell’architetto Gioacchino Ersoch, l’orologio si presenta come una piccola torretta al centro di una fontana, che ricorda un tronco d’albero ed un cofanetto trasparente al centro, sotto il quadrante, è visibile il complesso marchingegno idraulico che permette il suo funzionamento. E’ azionato dall’Acqua Marcia sgorgante dalla fontana sottostante.

villino delle fateRoma, 100 e una curiosità sulla Capitale – La Porta Magica Alchemica di Piazza Vittorio

La porta Magica è l’unica superstite delle porte d’accesso a Villa Palombara.
Si dice che questa porta, protetta da due statue del dio egizio Bes, racchiuda in sé un messaggio in codice non ancora svelato, che forse permetterebbe di trasformare i vili metalli nel più prezioso oro. Il marchese Palombara fu un famoso alchimista dell’epoca, amava circondarsi di persone e studiosi alla ricerca della pietra filosofale.

Roma, 100 e una curiosità sulla Capitale –  La bocca dell’Inferno

In via Gregoriana si trova una porta che rappresenta le fauci spalancate di un mostro. Realizzata da Federico Zuccari, affascinato dai mostri di pietra del Sacro Bosco di Bomarzo. Al momento il palazzo ospita una modernissima biblioteca.

bocca infernoRoma, 100 e una curiosità sulla Capitale – La clinica delle bambole

In via di Ripetta, tra lussuosi negozi, c’è una vetrina singolare, quella della clinica delle bambole. Una piccola bottega zeppa di manufatti di vari materiali. Tutte bambole. Da anni, qui si riparano le bambole da tutto il mondo.