“Le voci delle pietre”, un’opera meravigliosa, che compare all’ultimo momento, dietro a una curva, e ti mozza il fiato, specialmente se ci arrivi al tramonto in cui i raggi del sole fanno risplendere al meglio il gioco dei contrasti di questa opera sicuramente complicata da realizzare, viste le altezze, ma anche di non facile interpretazione…

La didascalia ai piedi dell’opera, mentre ci avviciniamo ci da una ulteriore prova della grandezza della rappresentazione.

Facce del passato, volti ingrigiti e in divenire, di coloro che con la fatica del proprio lavoro hanno costruito quel che adesso possiamo vedere.
Sulle pareti dell’edificio di questa fabbrica, rappresentati i volti delle persone che ci hanno lavorato, a memoria del lavoro che forniva, a chi ancora oggi non perdona gli operai,che andando nei loro campi durante l’orario di lavoro, l’hanno condannata alla chiusura.
Nell’opera straordinaria di Gomez, gli sguardi, le rughe, la fatica, la bellezza.

E poi, la miniera… sassi dipinti d’oro…un messaggio estremamente significativo e pieno di nostalgia, che sono racchiusi negli occhi di chi ci guarda dal dipinto.


Siamo a Marcellina, a qualche chilometro da Guidonia Montecelio… a poco più di un’ora dalla Capitale.